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Perché acquistare un olio Evo in consorzio

  • Olivicola Santa Chiara
  • 29 apr 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Perché rivolgersi a un consorzio quando la ormai quasi totalità degli oli d’oliva in commercio risultano extravergini?

Semplice: gli oli in commercio sono contraffatti Facendo un viaggio tra gli scaffali dei nostri supermercati troveremo solo prodotti marchiati italiani e categoricamente extravergini, la cui immagine è resa ancora più appetibile dal prezzo contenuto. Ma analizzando attentamente le etichette, leggiamo la dicitura ‘originario dell’Unione Europea’, in molti di questi casi è stato dimostrato che la percentuale di olio italiano presente in bottiglia si aggira tra il 5 e il 10 %. L’eccellenza del nostro prodotto viene miscelata con oli di qualità e prezzo di gran lunga inferiori, provenienti da altri paesi come Spagna, Tunisia, Algeria e Marocco. Viene poi venduto come figlio delle nostre regioni italiane per truffe e giri di denaro di fruttuosissima rendita. Purtroppo i controlli sono irrisori, e quando vengono effettuati le percentuali di contraffazione risultano altissime.

Come dimostrano le indagini torinesi degli ultimi anni, negli scandali sono stati coinvolti i più noti produttori olivicoli, che avrebbero dovuto tenere alto l’orgoglio Made in Italy, i marchi vanno da Carapelli, Bertolli e Prima Donna a Santa Sabina, Coricelli, Sasso e Antica Badia. La qualità del nostro olio è riconosciuta a livello mondiale, ma le importazioni raddoppiano la nostra produzione, che continua zoppicando a rappresentare una garanzia. Secondo le elaborazioni Ismea le produzioni degli ultimi anni sono ai minimi storici: le filiere italiane necessitano urgentemente di specifiche politiche di sostentamento, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese locali.


Cos’è un olio extravergine Un olio per essere definito extravergine deve rispettare determinate caratteristiche chimiche e organolettiche, indicate in base alla varietà. Ciò che non varia invece è il grado di acidità: per rispettare la denominazione non può essere superiore allo 0,8 %. La produzione avviene tassativamente seguendo processi di lavorazione meccanici e deve rispettare determinate accortezze.

Come riconoscere un olio extravergine contraffatto

Le parole chiave che ti guideranno nell’analisi sono etichetta, colore, odore, sapore e durata.

Ma l’argomento è ricco: affrontiamolo in dettaglio. Quindi, in conclusione Mangiate sano: consumate olio italiano!

 
 
 

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